Se è vero che l’altura è una tecnica di ricerca, è altrettanto vero che quando entriamo nel raggio d’azione di un predatore pelagico dobbiamo, a tutti i costi, fare in modo che quest’ultimo non resista alla tentazione di venire in scia a dare una controllatina. Per aiutarci a raggiungere l’obbiettivo esistono diverse tipologie di teaser, ognuna da utilizzare per uno specifico scopo.
Molliamo gli ormeggi, ci dirigiamo verso i nostri hot spot al largo, filiamo le canne, ognuna al suo posto… guardiamo le esche di tanto in tanto comparire a pelo d’acqua per immergersi nuovamente. Tutto sembra in ordine, eppure manca qualcosa… e poi, lo sguardo cade in quegli spazi “vuoti” tra un’esca e un’altra, spazi che potremmo occupare con un’altra esca, oppure con qualcosa di meglio: un richiamo.
L’utilizzo dei teaser in scia è diventata nel corso degli anni quasi una fede, arrivando ad utilizzare, per alcune specialità dell’altura, più richiami che esche armate, oppure addirittura solo richiami ed una canna pronta con esca naturale - come nel caso del pitch bait. Ovviamente, come accade sempre nella pesca, ogni parte del mondo ha le sue usanze. I capitani preferiscono pescare con alcuni teaser piuttosto che altri, a seconda del pesce che stanno ricercando e della tecnica che stanno praticando ma, conoscendo a fondo le varie tipologie, possiamo certamente sperimentare anche nel nostro mare e scoprire risultati che non avremmo mai immaginato.

Birds Vs Flippy Monkey
Quelli che spesso sono conosciuti come “aeroplanini” in realtà si chiamano birds, proprio perché con il loro movimento sull’acqua simulano un uccello che, prendendo il volo, sbatte con le ali sull’acqua durante i primi metri. E, di solito, quando gli uccelli sono così attivi sull’acqua è durante una mangianza. Ne esistono di tante misure, colori e forme, anche se il principio è sempre lo stesso. I migliori, per essere utilizzati singoli, sono quelli di dimensioni abbastanza generose, almeno 20 cm di lunghezza.
I birds rigidi hanno delle alette laterali inclinate in modo da farli navigare sempre verso la superficie, ma in caso di mare formato e vento potrebbero ruotare di 180°, ribaltandosi e quindi iniziando ad immergersi creando notevole resistenza che farà partire la nostra canna. Da quella posizione sarà molto complicato farlo girare nuovamente verso la superficie… i modelli in legno aiutano il ritorno a galla, ma è pur vero che, nel frattempo, una frizione è partita creando scompiglio a bordo: in un primo momento non possiamo sapere se si tratta di un pesce o di una falsa partenza, a volte c’è bisogno di filare decine di metri prima di farlo aggallare, magari la lenza era anche quella del divergente che dovremo ricollegare alla pinza, ecc.
Un altro svantaggio di questo tipo di richiamo si verifica in caso di strike, in quanto i birds tendono a creare molta resistenza in acqua, rendendo meno divertente il combattimento a causa dello scarso contatto diretto con la preda.
I Flippy Monkey, invece, sono realizzati applicando a dei grossi squid di gomma delle braccia semirigide, alle estremità delle quali vengono aggiunti due mini squid, anche questi ultimi di gomma. Questo genere di richiamo emette lo stesso “rumore” e schiuma dei birds, ma lavora su entrambe le facce, evitando la problematica del “ribaltamento”. Inoltre, in caso di strike, trasmettono pochissima resistenza in acqua, rendendo il combattimento più divertente.
Infine, ma non per importanza dell’argomento, il bird ha una struttura rigida, mentre i Flippy Monkey hanno una struttura morbida, ingannando meglio i rostrati che andranno a colpire i richiami con la spada. Questo genere di teaser va utilizzato collegando da una parte la lenza madre, dall’altra il terminale, con un’esca armata a circa 2/2,5 mt di distanza.

Daisy Chain
È conosciuto come Daisy Chain una specifica tipologia di teaser formata da una serie di richiami (di solito dai 5 ai 7) predisposti in tandem su un monofilo in nylon, al termine del quale potrebbe esserci l’ultimo richiamo armato, oppure un moschettone al quale collegare il terminale con l’esca.
Personalmente preferisco quest’ultima versione, sia perché il nylon del Daisy Chain, di solito, è di diametro molto grande, poco adatto ad essere un terminale vero e proprio, sia perché con il moschettone si potrà scegliere l’esca che più si desidera in base alle condizioni della giornata, al tipo di pesce che si vorrebbe catturare e alla posizione in scia.
La prerogativa di questo teaser è il fatto che lavora principalmente a galla o a pelo d’acqua, e non immersa. Può essere costruito con una serie di Flippy Monkey, oppure di birds di piccola dimensione, così come una serie di bullet o squid di gomma, o come nel caso del Mud Mirror, da una serie di sagome di pesce realizzate su plexiglass specchiato… e collegato alla lenza madre.
Il suo utilizzo sulle canne lunghe può avere anche lo scopo di rendere più visibili le lenze, oltre che tenerle più tese e meno soggette allo spostamento del vento. Risulta molto attrattivo soprattutto nei confronti delle aguglie imperiali, mentre in oceano viene impiegato per la pesca dei pesci vela, dei marlin e grossi dorado.

Dredge
Vi è mai capitato di vedere nelle immagini dei grandi fisherman impegnati nella pesca dei marlin, quei grossi teaser ad ombrello? Si chiamano dredge e sono estremamente attrattivi, anche se non di facile utilizzo. Infatti, questi accessori formati da uno o più “ombrelli” di acciaio, sui cui raggi sono collegati fili con richiami in tandem come squid di gomma, pesci di silicone, sagome di tunnidi in gomma dura, ecc., hanno bisogno di lavorare immersi in scia.
Quindi, oltre al peso costituito dall’intera struttura e dalla sua resistenza in acqua a velocità di traina, va considerata l’aggiunta di un piombo a palla di cannone o a forma idrodinamica, di un peso dai 2 ai 5 kg. Tutto ciò, ricordandoci che in caso di strike, soprattutto se di rostrati, andrebbe recuperato in tempi rapidi.
Per questo motivo spesso viene utilizzato con l’ausilio di grossi mulinelli elettrici, per la pesca dei marlin in oceano… ma ha sicuramente la sua enorme efficacia anche nei confronti dei nostri grossi pelagici. Talvolta, in oceano, i dredge vengono realizzati interamente con esche naturali, in modo da far permanere per più tempo un eventuale rostrato in scia, e poter avere più chance di filare una lenza armata e praticare lo switch and bait.

Spread Bar
Meno impegnativi dei dredge, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista pratico, queste barre singole rappresentano una valida alternativa ai grossi e costosi richiami americani. Le spread bar sono costituite da una barra di acciaio al centro della quale è collegata la lenza che va alla barca, e lungo tutta la sua lunghezza diversi fili con richiami in tandem, che siano gli stessi dei dredge o anche piccoli kona, dal momento che la sua azione avviene esclusivamente a galla. Vanno filate in scia, senza nessuna esca armata ma solo a scopo attrattivo e, anche in questo caso, vanno recuperate in caso di strike.
In oceano sono poco utilizzate, mentre in mediterraneo sono più conosciute e risultano attrattive nei confronti di tutti i predatori pelagici, compresi i tunnidi, anche se avrebbe più senso filarle in una battuta specifica per i rostrati.

Grossi Kona
Anche i kona di grosse dimensioni possono essere considerati come teaser, chiaramente a seconda del pesce che si vuole insidiare. L'utilizzo di questo genere di richiami è molto diffuso nella tecnica del pitch bait nei confronti dei grossi rostrati.
Risulta quindi evidente che, nel caso di switch and bait ai grandi blue and black marlin, i teaser da usare saranno enormi kona... ma se scendiamo con la “size” dei pesci si useranno kona anche non eccessivamente giganti.
Per esempio, nei confronti di pesci vela, white marlin, aguglie imperiali - per voler rimanere in tema mediterraneo - basteranno dei kona da 25/30 cm per svolgere la funzione di attrarre i pesci in scia. In questo caso si pescherà con i kona di cui sopra filati a corta distanza senza amo, e quando vedremo un rostrato seguirli fileremo rapidamente una canna già pronta, riggata con esca naturale allo scopo di far “switchare” il pesce dal teaser alla nostra esca armata.
Si tratta di un’azione di pesca molto adrenalinica, per questo motivo preferita dalla maggior parte degli angler a caccia di emozioni in giro per il mondo.


